Alessandro d'Aragona d'Appiano principi suoi congiunti e autorità piombinesi dell'epoca. In carteggi inediti giacenti nell'Archi

Riferimento: 9788866152705

Editore: La Bancarella (Piombino)
Autore: Tavera Nedo
Collana: Biblioteca di storia
In commercio dal: 08 Marzo 2024
Pagine: 234 p., Libro in brossura
EAN: 9788866152705
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Alessandro d'Aragona d'Appiano principi suoi congiunti e autorità piombinesi dell'epoca. In carteggi inediti giacenti nell'Archi

Alessandro d'Aragona d'Appiano principi suoi congiunti e autorità piombinesi dell'epoca. In carteggi inediti giacenti nell'Archi

 

Descrizione

La presente ricerca archivistica, svolta presso l'Archivio di Stato fiorentino, è incentrata essenzialmente sulla conoscenza delle figure mai indagate documentalmente di Alessandro Aragona d'Appiano e dei suoi congiunti, mediante il supporto delle lettere che hanno lasciato: il padre, Jacopo VI; la presunta madre, Virginia Fieschi; la moglie, Isabel de Mendoza; la figlia, Isabella; il suocero, Jorge de Mendoza; lo zio, Alfonso. Altre figure di contorno contribuiscono alla rievocazione dei personaggi suddetti e dell'atmosfera storica. Lo stimolo iniziale e l'intento prioritario dell'esplorazione sono far luce sulla vita di Don Alessandro, giovane Principe sventurato, in riferimento al suo efferato assassinio avvenuto nel 1589, a Piombino, ad opera di congiurati di una individuata cerchia oligarchica cittadina. Mediante le lettere e il pensiero degli scriventi Signori e Principi avremo modo di acquisire elementi atti ad elaborare un concetto del loro grado di umanità e di scoprire aspetti significativi riguardo al loro carattere, indole, cultura, abitudini. Potremo meravigliarci, pertanto, dell'idea di un Don Alessandro quale normalissimo ragazzo quadrato e serio, animato da buoni sentimenti, acculturato, dedito alle discipline musicali e alla letteratura, grande appassionato di animali domestici; un tipico esempio dei suoi tempi, nella realtà, di intellettuale aristocratico rinascimentale, tutto l'opposto, dall'etichettatura di uomo sviato e corrotto in cui l'ha rinserrato immotivatamente un filone letterario pseudostorico.