Codice corallino. L'economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento (Il)

Riferimento: 9788855251235

Editore: Francesco D'Amato
Autore: Balletta Francesco
Collana: Orsa maggiore
In commercio dal: 17 Giugno 2022
Pagine: 148 p., Libro in brossura
EAN: 9788855251235
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Codice corallino. L'economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento (Il)

Codice corallino. L'economia del Regno di Napoli e il corallo di Torre del Greco nel Settecento (Il)

 

Descrizione

Abbiamo ritenuto fondamentale ripubblicare la versione integrale del Codice corallino emanato dal Regno di Napoli nel 1790 - a distanza di 151 anni dalla prima edizione del 1870 ad opera di Pietro Balzano - seguita dal Regolamento del Codice del 1856 per risvegliare nelle coscienze degli studiosi dell'intero Mezzogiorno d'Italia, quale grande maturità civile, giuridica ed economica si era raggiunta all'epoca dei fisiocratici e degli illuministi. Il Codice corallino costituisce una vera pietra miliare della cultura giuridica ed economica della seconda metà del Settecento: in esso troviamo i raggi di luce che venivano dall'Illuminismo, ma che avevano le loro radici nei diversi secoli di storia, nei quali i marinai di Torre del Greco pescavano il corallo e quella cultura che portò alla sua emanazione nel 1790 da parte di Ferdinando IV di Borbone, che volle si regolassero e sistemassero le leggi specifiche per la navigazione e la pesca in generale con un codice del 1981. Alla fine abbiamo riportato il Regolamento del 1856 relativo al Codice corallino, dove vengono precisate le qualità e quantità di merci necessarie al fabbisogno alimentare dei marinai imbarcati e alle attrezzature per la pesca (remi, spago, sarzame, ecc.). Una importante parte del Regolamento riguarda il pagamento dei danni prodotti dai marinai per liti, il rimborso delle anticipazioni in caso di sbarco dei marinai durante la pesca per malattie o altre ragioni. Ancora interessante è la formazione del saggio di interesse relativo ai prestiti concessi per le spese di navigazione che dovevano riflettere la durata del viaggio (più lungo maggiore interesse) e la rischiosità delle località dove si pescava.