Il Mediterraneo di Anselmo Adorno. Una testimonianza di pellegrinaggio del tardo Medioevo

Riferimento: 9788855533973

Editore: Pàtron
Autore: Beatrice Borghi
Collana: Il medioevo. Contesti, comunità, incontri
In commercio dal: 24 Febbraio 2020
Pagine: 562 p., Libro in brossura
EAN: 9788855533973
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Il Mediterraneo di Anselmo Adorno. Una testimonianza di pellegrinaggio del tardo Medioevo

Il Mediterraneo di Anselmo Adorno. Una testimonianza di pellegrinaggio del tardo Medioevo

 

Descrizione

Il Mediterraneo considerato nel presente volume non è più il grande stagno dell'epoca imperiale romana intorno al quale si viveva come formiche, o come rane, integrato in un unico insieme politico, culturale ed economico. Nel raccontare quello spazio nel tardo medioevo minacciato da oriente dall'avanzata ottomana sulle coste e sui Balcani, la parola viene lasciata a chi solcò quel mare, percorse strade e deserti per raggiungere la Palestina ed aprire di nuovo la strada verso le Indie. La famiglia Adorno, mercanti e banchieri genovesi presenti a Bruges fin dalla fine del XIII secolo, ha sempre avuto un privato interesse e una devozione speciale verso la città di Gerusalemme. Lo stesso antenato Oppicino visitò la Terra-santa prima di giungere nelle Fiandre nel 1269; poi i discendenti Pietro e Giovanni, che si recarono nella Città santa nei primi decenni del XV secolo; infine Anselmo e il figlio primogenito Giovanni, che in accordo con la tradizione, partirono dalla «grande nobile città» di Bruges il 19 febbraio 1470. L'esperienza di viaggio dell'Adorno, che si presenta nella trascrizione latina e nella traduzione italiana di due dei manoscritti pervenutici (330 e M1 24) e conservati nelle Biblioteche di Lille, ci restituisce, oltre allo sguardo di un credente anche la prospettiva precisa e disincantata del viaggiatore etnologo. Il diario di Anselmo, scritto dal figlio Giovanni, è infatti la fonte più ricca e meglio documentata della conoscenza del mondo mediterraneo oltre lo sguardo dell'esotismo e dei sogni dell'Europa occidentale, sia per i dettagli e le descrizioni dei luoghi, degli usi e dei costumi delle popolazioni sia per la narrazione che sottolinea la colta e sensibile curiosità congeniale ad un uomo di cultura.