Memorie di un ladro filosofo. Quando il furto diventa un'arte

Riferimento: 9788898600106

Editore: Milieu
Autore: Pipino Vincenzo
Collana: Banditi senza tempo
In commercio dal: 24 Settembre 2015
Pagine: 216 p., Libro in brossura
EAN: 9788898600106
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Memorie di un ladro filosofo. Quando il furto diventa un'arte

Memorie di un ladro filosofo. Quando il furto diventa un'arte

 

Descrizione

Ladro filosofo, Fantomas della laguna, Sindacalista delle carceri, Re dei ladri, i soprannomi si sprecano per Vincenzo Pipino, che ha il vezzo di farsi chiamare ladro gentiluomo e può vantare nel suo curriculum ricco di imprese avventurose di aver portato a segno il primo e unico colpo a Palazzo Ducale di Venezia ma anche di aver messo le mani - due volte - sulla galleria privata di Peggy Guggenheim. Senza dimenticare il famoso furto del Canaletto in casa Falck, alle Zattere. La sua recente carriera di scrittore si deve almeno in parte a Toni Negri. Pare sia stato proprio il filosofo padovano a indirizzarlo verso la scrittura: Sono rimasto affascinato dalla sua saggezza, ha dichiarato più volte. Risulta infatti impossibile rimanere indifferenti davanti all'ironia dissacrante e alla capacità innata di affabulare di Pipino. E si rimane ovviamente rapiti anche dal tema dei sui scritti: furti, fughe, notti brave, episodi sepolti nella memoria popolare e nei segreti del vecchio milieu malavitoso, spesso ai limiti dell'incredibile. Il suo primo libro Rubare ai ricchi non è peccato ha fatto molto discutere. Pipino torna ora con altri ricordi sulle sue imprese veneziane ed europee, interrogando e interrogandosi, alternando memorie di vita e citazioni da Shakespeare, Brecht e Jacob.