Più grande palinsesto dell'Alto Medioevo». Il restauro dei dipinti murali di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal 1900 al 1960

Riferimento: 9788892801271

Editore: EDIFIR
Autore: Pogliani Paola
Collana: Storia e teoria del restauro
In commercio dal: 23 Novembre 2022
Pagine: 176 p., Libro in brossura
EAN: 9788892801271
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Più grande palinsesto dell'Alto Medioevo». Il restauro dei dipinti murali di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal 1900 al 1960

Più grande palinsesto dell'Alto Medioevo». Il restauro dei dipinti murali di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal 1900 al 1960

 

Descrizione

Il volume ripercorre la storia conservativa dei dipinti murali della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal momento della scoperta al 1960 proiettandosi fino all'ultimo restauro concluso nel 2015. Un caso complesso e paradigmatico al centro del dibattito storico sin dalla scoperta avvenuta con lo scavo condotto da Giacomo Boni nel 1900 che restituì un monumento cardine dell'Altomedioevo con le sue pitture, databili dal VI al IX secolo, che costituiscono l'asse portante della cultura artistica bizantina a Roma. Le vicende storiche del loro restauro rappresentano l'esempio più alto nel quadro dei restauri condotti sui cicli pittorici medievali a Roma. Un racconto avvincente che qui si dipana seguendo i fili degli interventi, delle scelte metodologiche e operative che si nutrono del dibattito sulla conservazione dei dipinti murali nella prima metà del Novecento e trovano, di volta in volta, un filo conduttore nel criterio dell'autenticità della materia dell'opera d'arte. I tempi del restauro sono scanditi da una prima fase (1900-1910) che vede protagonisti Boni e Tito Venturini Papari, e una seconda fase condotta dall'Istituto Centrale del Restauro (1945-1960) diretto da Cesare Brandi. Nel riconoscere la centralità delle pitture della chiesa forense, gli interventi di restauro, ricostruiti attraverso la documentazione d'archivio e l'analisi autoptica dei dipinti, si muovono fra istanze conservative e tecnicismi esprimendo la cultura del proprio tempo.