Non siamo soli nell'universo e comunque non lo saremo mai

Riferimento: 9788869504181

Editore: Rogiosi
Autore: Aponte Maria
In commercio dal: 07 Gennaio 2021
Pagine: 84 p., Libro in brossura
EAN: 9788869504181
18,00 €
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Non siamo soli nell'universo e comunque non lo saremo mai

Non siamo soli nell'universo e comunque non lo saremo mai

 

Descrizione

Nessun altro termine ha, più di "probiotico", così furiosamente valicato il circoscritto alveo della scienza, imponendosi di prepotenza nell'immaginario collettivo e nella comune risorsa lessicale. Ma noi consumatori da terzo millennio, così scrupolosamente attenti alla valenza funzionale di ciò che ingeriamo, sappiamo davvero cosa c'è nei supplementi che ci consiglia il farmacista? E gli allettanti claims dei prodotti probiotici che, come funghi, spuntano sugli scaffali dei supermercati, ci hanno sul serio convinto? La risposta dell'industria dei probiotici - un indotto che vale oggi cifre da capogiro - non si allontana granché da quella che avrebbe potuto fornire Ilya Ilyich Mechnikov, il visionario Premio Nobel che, oltre un secolo fa, il termine probiotico lo ha coniato: l'assunzione di alimenti contenenti specifici ceppi batterici vivi e vitali - tendenzialmente lattobacilli e bifido batteri - può modulare beneficamente il nostro stato di salute. In questi termini, sembrerebbe che per lustri la ricerca abbia assistito impassibile al rispolvero di un'idea piuttosto datata, ma non vi sarebbe nulla di più falso. La disponibilità di approcci diagnostici sempre più sofisticati, ci ha regalato un'insperata percezione delle moltitudini di batteri che vivono con noi e in noi, e con i quali stabiliamo un rapporto di mutua interdipendenza già a poche ore dalla nascita. Tutto è dunque in divenire e, con ogni probabilità, i probiotici del futuro non somiglieranno affatto a quelli cui siamo abituati. Impareremo a tutelare i nostri simbionti con lo stesso animo con cui curiamo le unghie, perché persino 'mens sana in corpore sano' potrà conservare un senso unicamente se impariamo a percepire il nostro corpo come un consorzio di cellule, di cui quelle eucariote che lo costituiscono, non ne rapprendano che una minoranza...