Grande paura (La)

Riferimento: 9788831229258

Editore: Gingko Edizioni
Autore: Bencivenga Ermanno
In commercio dal: 24 Giugno 2021
Pagine: 126 p., Libro in brossura
EAN: 9788831229258
17,00 €
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Grande paura (La)

Grande paura (La)

 

Descrizione

Non stiamo giocando a briscola, dove anche il due del seme privilegiato l'ha vinta sull'asso di un altro seme. Stiamo «giocando» a costruire una casa comune, in cui tutti devono sentirsi rappresentati: qualcuno dovrà stringersi un poco per fare posto ai compagni, o dovrà trovare un compromesso con le proprie preferenze alimentari perché siano rispettate le loro, allo scopo che tutti si sentano bene accolti. Chi fa la voce grossa e crede così di averla vinta lo metteremo in castigo; ma saremo lieti di liberarlo appena smetta di fare il prepotente. Se così staranno le cose, la nostra casa sarà salda e stabile come la repubblica romana; in caso contrario, arroganza e sicumera non potranno impedire che il vento se la porti via. La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto paragonabile a una guerra mondiale. Oltre che dal virus, però, l'umanità è stata contagiata da un'emozione più letale di ogni morbo: un terrore generalizzato, diffuso con insistenza dai media e strumentalizzato dai governi per adottare misure liberticide. Incalzati da un'irresistibile urgenza, i cittadini hanno perso l'occasione, e a lungo andare l'abitudine, di ragionare, discutere, soppesare responsabilmente le varie priorità che organizzano la nostra convivenza. Hanno sospeso e così annullato la politica, intesa come confronto tra diversi (gruppi, interessi, valori, progetti), e hanno acconsentito, spesso di buon grado, che l'unico fine della sopravvivenza prevalesse in modo assoluto su ogni altro. Rinunciando così a tutto ciò che definisce una vita umana: la socialità, la morale, l'educazione. Arrivando a vivere paradossalmente (ma neanche tanto) una vita che è una forma di morte. Pur avendo le sue personali opinioni sui fatti di questa vicenda, Bencivenga, che non è né un medico né un esperto di statistica, non entra nel loro merito. Disegna invece, da filosofico amante della saggezza, la fisionomia e il significato dell'esperienza deviante in cui siamo immersi, guidando il lettore in un percorso di quieta riflessione su temi regolarmente abusati da fretta e tracotanza e collocandosi sullo sfondo di quanti, vincendo la paura, investendo il proprio ingegno e sacrificando la propria vita, avevano scommesso, anche per noi, su un destino più degno.