Nell'officina poetica di Amelia Rosselli. Il plurilinguismo dei «Primi scritti» e il ruolo del «Diario in tre lingue»

Riferimento: 9788876679889

Editore: Cesati
Autore: Di Gianvito Sara
Collana: Strumenti di letteratura italiana
In commercio dal: 30 Settembre 2022
Pagine: 176 p., Libro in brossura
EAN: 9788876679889
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Nell'officina poetica di Amelia Rosselli. Il plurilinguismo dei «Primi scritti» e il ruolo del «Diario in tre lingue»

Nell'officina poetica di Amelia Rosselli. Il plurilinguismo dei «Primi scritti» e il ruolo del «Diario in tre lingue»

 

Descrizione

L'eccentricità di una voce poetica come quella di Amelia Rosselli viene qui indagata focalizzandosi su un elemento di importanza centrale: quel plurilinguismo che si colloca al cuore stesso del suo fare poesia, e che risulta un dato fondamentale del suo dettato non soltanto nei casi di effettiva produzione in più lingue, ma anche e soprattutto quando, nel passaggio alla maturità espressiva, la sua lingua poetica diventa prevalentemente una, quella italiana, ma al contempo resta animata da quello che potremmo definire come un monolinguismo plurilingue. Un momento di svolta in questo senso risiede proprio nella produzione giovanile trilingue raccolta nei Primi scritti, il cui studio fornisce la possibilità di una parziale rimessa in discussione del significato dell'intero assetto linguistico rosselliano, soprattutto per quanto riguarda il ruolo preponderante assunto dalla lingua italiana a partire dalla fine degli anni Cinquanta. Gli studi di Sara Di Gianvito, prevalentemente incentrati sulla letteratura italiana, si specializzano sugli autori del secondo Novecento e contemporanei. La sua ricerca, accogliendo suggestioni provenienti da campi limitrofi a quello propriamente letterario, si incentra in particolare sui problemi posti dalle scritture di confine, sia a livello linguistico, sia per quanto riguarda la riflessione sui generi letterari. Ha pubblicato vari articoli su riviste italiane e internazionali ed è autrice di una monografia sulla poesia di Gëzim Hajdari.