«Invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano». Manzoni tra verosimile e verità

Riferimento: 9788846750778

Editore: ETS
Autore: Alziati Federica
Collana: Res litteraria
In commercio dal: 07 Febbraio 2018
Pagine: 255 p., Libro in brossura
EAN: 9788846750778
24,00 €
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Descrizione

Declinando in proposito esegetico il modello degli «accozzi inusitati di vocaboli usitati» indicato nel Discorso Del romanzo storico, il volume torna a mettere a tema il legame tra verosimile e verità nell'esperienza autoriale di Alessandro Manzoni. L'obiettivo prende forma inseguendo la vivace intelligenza manzoniana nel suo confronto continuo con gli interrogativi sull'oggetto dell'invenzione poetica e sulle responsabilità connaturate al mestiere delle lettere, tradotti dall'autore in un anelito di verità unico nel suo rigore intellettuale e inedito nelle sue ricadute sociali. Il campo d'indagine si delimita progressivamente, focalizzando dapprima il contributo di Manzoni allo sforzo epocale di risemantizzare il termine di paragone della storia (consolidata pietra angolare di un'ininterrotta teoria di poemi, tragedie e romanzi), per poi meditare l'ideale di «invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano, e di reale», operante per due decenni nel cantiere rivoluzionario dei "Promessi sposi". Fino ad approdare alle conquiste consegnate nel Discorso "Del romanzo storico" e nel Dialogo "Dell'invenzione", vale a dire la definitiva affermazione dello statuto e dell'autonomia del vero letterario: «un vero, diverso bensì, anzi diversissimo dal reale, ma un vero veduto dalla mente per sempre».
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«Invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano». Manzoni tra verosimile e verità

«Invenzioni che somigliassero a qualche cosa di umano». Manzoni tra verosimile e verità