Nichilismo contemporaneo. Eredità, trasformazioni, problemi aperti (Il)

Riferimento: 9788838253959

Editore: Studium
Autore: Esposito C. (cur.)
Collana: La dialettica
In commercio dal: 02 Agosto 2024
Pagine: 560 p., Libro in brossura
EAN: 9788838253959
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Nichilismo contemporaneo. Eredità, trasformazioni, problemi aperti (Il)

Nichilismo contemporaneo. Eredità, trasformazioni, problemi aperti (Il)

 

Descrizione

L'idea che ha innescato questa raccolta di studi sul nichilismo contemporaneo non era tanto quella di spiegare questo fenomeno nelle sue cause e nelle sue conseguenze, bensì quella di riaprire nuovamente il problema che è il nichilismo stesso. Considerando cioè le questioni che esso solleva, le crisi da cui nasce o che produce, le sfide che continua a porci. Perciò si è cercato di rintracciare gli interrogativi che restano al fondo, spesso nascosti, nelle diverse soluzioni nichiliste che segnano la condizione umana del nostro tempo. Con la scelta, rischiosa ma inevitabile, di considerarci tutti in certo modo partecipi di questo fenomeno - ossia di questo problema -, anche coloro che dottrinalmente o moralmente sarebbero piuttosto dei convinti anti-nichilisti. E questo non certo per enfatizzare o estendere oltre misura questa posizione culturale, ma piuttosto per cercare di comprenderla dall'interno della stessa esperienza, come una possibilità continuamente incombente nell'esistenza umana, e anche come una via per riconoscere ciò che nichilismo non è. Il libro vuole mettere in questione entrambe le interpretazioni correnti del nichilismo, sia quella di coloro che lo combattono come un fenomeno di perdita dei valori tradizionali, sia quella di coloro che lo salutano invece come un momento di emancipazione della società e della cultura. Ai nostri occhi il nichilismo è piuttosto una questione che tutti dobbiamo affrontare, attraversare e oltrepassare: e per questo non basta censurarlo o all'inverso enfatizzarlo, ma bisogna porsi piuttosto all'altezza della sua sfida. A ben guardare, infatti, nel nostro tempo esso non indica più solo una crisi, ma anche una chance, una possibilità per porre di nuovo la domanda più importante, quella sul senso del nostro stare al mondo.