Linea e il circolo. Studio logico-filosofico sull'analogia. Nuova ediz. (La)

Riferimento: 9788822906656

Editore: Quodlibet
Autore: Melandri Enzo, Besoli S. (cur.), Brigati R. (cur.), Limongi S. (cur.)
Collana: Saggi
In commercio dal: 13 Ottobre 2021
Pagine: 928 p., Libro in brossura
EAN: 9788822906656
34,00 €
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Linea e il circolo. Studio logico-filosofico sull'analogia. Nuova ediz. (La)

Linea e il circolo. Studio logico-filosofico sull'analogia. Nuova ediz. (La)

 

Descrizione

Il tema analogia funge da filo conduttore, pietra di paragone e pretesto critico per una ricerca sopra i principî razionali - ma non per questo logici - che regolano nella prassi il modo umano di vivere, di sentire e di pensare. Da un punto di vista logico, l'analogia non ha ancora trovato una convincente sistemazione, ed è dubbio se potrà mai trovarla. C'è in essa qualcosa che non quadra, e che induce a estrometterla dall'universo del discorso di rigore. Tuttavia, dopo averla rifiutata in teoria, si continua a farne uso come nulla fosse. È sufficiente porsi con onestà alcune domande (che cosa provano i ragionamenti analogici? fino a che punto si possono considerare logici? entro quali limiti la logica è norma del razionale? è possibile contraddistinguere i concetti nei confronti delle metafore? a quali condizioni si può parlare di un'obiettività scientifica?) per dover rivedere in maniera spregiudicata molti dei nostri più accreditati abiti mentali. Da un punto di vista filosofico, l'analogia è insostituibile. Essa è il principale strumento di mediazione fra la conoscenza scientifica (particolare) e la coscienza filosofica (universale). In altri termini, l'analogia è il principio di simmetria che media e contrappone logica e dialettica. Secondo Platone, ci sono due diversi principî di simmetria: la linea e il circolo. Dall'opposizione fra questi due principî ordinatori, tramite l'analogia, derivano molte importanti conseguenze e, non per ultimo, un rilancio della filosofia. E precisamente di una filosofia che non voglia essere né metafisica né pura critica, ma poetica dell'immaginazione esatta e scommessa sul futuro. (Risvolto dell'autore per la prima edizione, Il Mulino, 1968).