Viaggio più lungo. La cecità dell'Occidente e l'imperialismo russo nel racconto di una scrittrice ucraina (Il)

Riferimento: 9788806257279

Editore: Einaudi
Autore: Zabuzko Oksana
Collana: Einaudi. Stile libero extra
In commercio dal: 15 Novembre 2022
Pagine: 128 p., Libro in brossura
EAN: 9788806257279
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Viaggio più lungo. La cecità dell'Occidente e l'imperialismo russo nel racconto di una scrittrice ucraina (Il)

Viaggio più lungo. La cecità dell'Occidente e l'imperialismo russo nel racconto di una scrittrice ucraina (Il)

 

Descrizione

Come abbiamo potuto lasciare che un nuovo totalitarismo prendesse piede nella complicità generale? Cosa c'è in gioco in questa guerra nel cuore dell'Europa? Un pamphlet lucido e pieno di rabbia della più importante scrittrice e intellettuale ucraina. Il 24 febbraio 2022 Oksana Zabuzko, in Polonia per promuovere il suo nuovo libro, viene informata che Kyjiv, la sua città, è sotto attacco russo. Ma la messa a punto delle teorie russe per soggiogare i Paesi confinanti risale, ci ricorda lei, ai primi anni Settanta, con un piano in quattro fasi che prevedeva la demoralizzazione, la destabilizzazione, la crisi e la normalizzazione di un popolo. Di fronte alla resistenza e al senso di appartenenza ucraini, però, Putin non ha potuto far altro che ricorrere all'invasione armata. Intrecciando la storia dell'Ucraina e della Russia, Zabuzko mostra come «la cosiddetta Rivoluzione Arancione» e «l'inverno del Majdan» non abbiano fatto altro che preparare il terreno per la guerra odierna. Sullo sfondo di un trauma collettivo, Zabuzko mescola esperienze personali a riflessioni storico-politiche dando vita a un testo emotivo, provocatorio e incandescente. «Quando nel gennaio del 2022 una testata occidentale mi ha invitata a partecipare a una discussione su come l'Ucraina non debba irritare Putin, in modo che l'Occidente possa dormire sonni tranquilli, ho risposto al redattore capo che per me la cosa più tragica è proprio che si possa parlare apertamente di come la vittima possa soddisfare l'aggressore, a quasi novant'anni dai trionfi europei di Hitler - un segno del fatto che della Seconda guerra mondiale il genere umano non ha capito e imparato niente, per cui ogni discorso che non parta dal presupposto che la Russia è uno Stato terrorista e che il suo presidente è un serial killer lo trovo in ritardo di almeno otto anni e completamente privo di senso».