sospesa. Dalla pandemia alla guerra. Diario di una giornalista libera e fuori dal coro

Riferimento: 9788865882450

Editore: Arianna Editrice
Autore: Regoli Raffaella
Collana: Un'altra storia
In commercio dal: 10 Agosto 2022
Pagine: 192 p., Libro in brossura
EAN: 9788865882450
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sospesa. Dalla pandemia alla guerra. Diario di una giornalista libera e fuori dal coro

sospesa. Dalla pandemia alla guerra. Diario di una giornalista libera e fuori dal coro

 

Descrizione

«Ho iniziato a scrivere questo diario perché non volevo dimenticare... Una perenne emergenza Covid, partita in ritardo e che ci ha spogliato lentamente di diritti che credevamo acquisiti. Complice l'indifferenza di una maggioranza silenziosa, e l'urlo solitario di una minoranza guardata con disprezzo». In questo diario, Raffaella Regoli, reporter della trasmissione Fuori dal coro, ci racconta, con la sua capacità di entrare dentro ai fatti e raccontarli per quello che sono, da giornalista libera, senza pregiudizi e doppie finalità, gli eventi degli ultimi mesi: dalla pandemia alle proteste contro il green pass, dagli scontri alle sospensioni dal lavoro, dalla crisi dei lockdown a quella della guerra. Eventi che hanno segnato uno spartiacque nella Storia e nelle nostre vite. #sospesa è un racconto in prima persona, perché anche Raffaella, in quanto over 50, ha subito la sospensione dal lavoro per aver commesso «l'amaro crimine di difendere la mia libertà di scelta, come sancito dalla nostra Costituzione». «Caro Governo ti scrivo da dove mi hai confinato, agli arresti domiciliari. Sì perché a noi sospesi, ci avete lasciato senza lavoro, senza stipendio, senza dignità». «Il 24 febbraio siamo stati improvvisamente catapultati in un nuovo secolo. Schiacciati a terra da un'altra emergenza. Una nuova paura. La guerra». «Il green pass non è stato abolito, è stato semplicemente messo nel cassetto, nell'attesa di una nuova Pandemia. O peggio, quello che ci aspetta, di una nuova carestia». Dalla prefazione di Mario Giordano: «Sono qui a scrivere, alle tre di notte, perché le voglio bene. Perché è una persona vera. E perché è una grandissima giornalista. Una delle migliori inviate televisive d'Italia, se non la migliore. Lo penso, lo dico sempre, non ho dubbi a metterlo per iscritto. Le ho visto fare servizi su tutto, dal periodo d'oro della Costa Smeralda (imperdibile il suo reportage fra i venticinque maxi frigoriferi della villa dove Lele Mora ospitava i vip dell'epoca) ai quartieri disagiati delle città, dove è riuscita a farsi accettare dalle gang più sballate. Ha tirato fuori i video pazzeschi dei bambini strappati alle mamme per far capire che Bibbiano non era solo a Bibbiano. E quando è scoppiata l'emergenza Covid è stata la prima a buttarsi dentro gli ospedali, con un tatto e un coraggio difficili da immaginare. Allo stesso modo, quando è scoppiata la scintilla di Trieste, era l'unica là davanti, in prima fila, a prendersi botte e acqua insieme ai portuali che pregavano e cantavano».