Cristiano è chi si compromette. Essere parroco secondo Don Luigi Ghitti

Il Cristianesimo è una fede da adulti, che si matura spesso dopo aver subito le sconfitte della vita. Essa consente a chi ha sbagliato di rialzarsi e di riconsiderare il senso del suo vivere; di comprendere la pregnanza delle parole contenute nel vangelo di Giovanni «Senza di me non potete fare nulla...» (Gv, 15, 1-8). È questa un'affermazione ricorrente nella comunicazione di don Luigi Ghitti (Ghedi, 1948), prete dal 1972 e, prima ancora, ragazzo di città, cresciuto nella periferia operaia di Brescia, oltre Mella, alla scuola del cardinale parroco Giulio Bevilacqua. Da queste pagine, scritte a più mani da chi, in vari momenti e in luoghi diversi, si è lasciato da lui guidare nel corso della sua vicenda pastorale, esce il ritratto di un prete che non sa rinunciare a due cose fondamentali: il dovere di annunciare la Parola e l'obbedienza al proprio vescovo, senza il quale - ripete ancor oggi - non c'è chiesa.