Eroi a strisce. I grandi protagonisti del fumetto nelle versioni per quotidiani scritte da Alberto Castelli

Riferimento: 9788899728854

Editore: Nona Arte
Autore: Castelli A. (cur.)
Collana: NONA ARTE
In commercio dal: 14 Novembre 2019
Pagine: 192 p., Libro rilegato
EAN: 9788899728854
39,90 €
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Eroi a strisce. I grandi protagonisti del fumetto nelle versioni per quotidiani scritte da Alberto Castelli

Eroi a strisce. I grandi protagonisti del fumetto nelle versioni per quotidiani scritte da Alberto Castelli

 

Descrizione

Nei tardi anni Quaranta i quotidiani italiani cominciarono a dare spazio ai fumetti, che da poco erano noti popolarmente con quel nome (prima bisognava arrangiarsi con denominazioni come cineromanzi). La Stampa iniziò timidamente, seguita dalla Gazzetta Sera (edizione pomeridiana della Gazzetta del Popolo), dalla Gazzetta del Popolo stessa, dai paginoni fitti di strisce de Il Giorno, di Paese Sera, della sua edizione milanese Stasera, de L'Ora e di altri quotidiani. Tra questi L'Unità, che pubblicò l'inserto Il Pioniere e le strisce di Pif le chien di José Cabrero Arnal tradotte da L'Humanité, organo del Partito Comunista Francese. Il materiale era di origine prevalentemente americana, con qualche serie d'oltralpe o inglese, come nella formidabile pagina Le famose rubriche curata dallo sceneggiatore Andrea Lavezzolo per Il Giorno. Anche se qualche tentativo di pubblicare autori di casa nostra era stato compiuto da Paese Sera negli anni Cinquanta, fu necessario attendere il 1969 per poter leggere la prima vera strip italiana: Sturmtruppen di Bonvi, pubblicata puntualmente ogni giorno accanto a strisce famose come Blondie o i Peanuts. Il suo successo incoraggiò altre produzioni, comprese quelle raccolte in questo volume, scritte da Alfredo Castelli e illustrate da dodici diversi disegnatori. Vi troverete personaggi preesistenti - da Diabolik a Nick Carter - e serie originali, insieme con numerosi Extra a corollario del tema principale. Vi auguriamo un piacevole tuffo in un passato che difficilmente potrà ritornare, quando non ci si lasciava scoraggiare dalla pessima carta dei giornali e dalla ancor peggiore stampa in bianco e nero che macchiava mani e camicie. I colori ce li mettevamo con la fantasia.