Nord dell’Inghilterra, 1781, William Burton è il primogenito di una famiglia che ha visto aumentare sempre di più il suo potere lungo i secoli e di cui egli è il legittimo erede, incaricato dai suoi avi a far progredire la sua stirpe.
È ancora un ragazzino quando suo padre e sua madre iniziano ad educarlo e a prepararlo per il futuro che lo attende, ma è proprio durante un giro di perlustrazione dei suoi possedimenti che fa una scoperta che cambierà per sempre la sua vita e che lo porterà a cambiare il destino che per lui era già scritto.
Sarà costretto a sfidare la famiglia e il suo luogo di origine per riuscire nel suo intento e a compiere uno sforzo dopo l’altro per prepararsi a diventare ciò che vuole diventare, fino a raggiungere un estremo che lo metterà a dura prova e che lo porterà a dubitare più volte di se stesso fino quasi allo smarrimento.
Scritto in prima persona e tutto d’un fiato con pochissima punteggiatura, Guillermo Arriaga regala ai lettori un nuovo romanzo nel quale il protagonista (come lo scrittore ci ha abituati) si troverà a prendere decisioni estreme che porteranno a estreme conseguenze sempre con la vita in primo piano e con una scrittura forte, intensa e sanguigna che non lascia indifferenti.
A tratti potrebbe essere impegnativo nella lettura ma ricompensa il lettore con le descrizioni accurate dei luoghi e delle situazioni, degli odori e dei colori, portandolo all’interno del luogo in cui si svolge la scena proprio come in un film.
Consigliato ad un lettore forte e che cerca una scrittura unica e distintiva che smuove le viscere fino all’ultima pagina.
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