Esordio nel mondo del giallo per il drammaturgo, comico e scrittore Andrea Pennacchi, cognome che porta con sé un destino, quello dello scrittore, certamente, ma che a mio avviso è destinato ad un territorio diverso rispetto a quello del giallo storico in senso stretto. Certo quello di Pennacchi è un ottimo libro che ci porta dritti nella Padova della fine del cinquecento con grandi dettagli ed una lingua-scrittura molto precisa ma forse leggermente difficile da decifrare per un non veneto decisamente poco avvezzo al dialetto stretto. Anche se i riferimenti ci sono e rendono facile la comprensione, dubito che chi non conosca almeno un po’ il dialetto veneto possa apprezzare veramente questo libro.
Il protagonista è un giovane William Shakespeare, sposato e padre di tre figli ma non ancora poeta e drammaturgo che viene inviato dalla corona inglese a Padova alla ricerca di un uomo che è necessario riportare in patria. Appena arriva a Padova, via acqua, viene affidato ad un mercenario esperto di scherma che lo condurrà alla ricerca del suo uomo, imbattendosi in un gruppo di studenti tra cui Galileo Galilei e Romeo Montecchi.
Padova è in una fase molto tumultuosa, Capuleti e Montecchi sono in piena faida per il controllo del potere e durante una festa indetta dai Capuleti, Romeo incontra Giulietta e se ne innamora perdutamente. Vivere un amore impossibile è una sfida allettante nella quale il giovane Montecchi si lancia senza freni coinvolgendo tutto il suo gruppo di amici tra cui anche il giovane William Shakespeare che si farà trascinare senza opporre resistenza fino al finale che tutti ben conosciamo.
Andrea Pennacchi in questo giallo storico prova a tracciare una nuova ipotesi sulla leggenda di Romeo e Giulietta, e sul grande amore che li ha portati al tragico epilogo per cercare di far luce su uno dei più grandi misteri della storia.
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