E’ arrivato finalmente “Per un’ora d’amore” di Piergiorgio Pulixi, uno degli scrittori di noir che mi affascinano di più, nel panorama dei gialli italiani. Dopo poche ore dal suo arrivo era già nel mio comodino pronto per essere letto. Il romanzo è un noir denso di umanità, pathos e dolcezza, ambientato in una Milano violenta (e molto attuale), dove una serie di femminicidi scuote la città. Le indagini si concentrano sulla morte di Maria Donata Seu, una giovane donna sarda trovata assassinata nel suo appartamento, vestita con un abito da sposa che, però, non le apparteneva. Il padre di Maria Donata, Italo, si trasferisce a Milano per prendersi cura del nipotino e per cercare giustizia per la figlia. E qui Pulixi ci porta a riflettere anche alle persone e ai familiari legati alle vittime e che rimangono tra noi.
Il criminologo Vito Strega e la sua squadra sono chiamati a indagare, scoprendo che l’omicidio potrebbe essere collegato ad altri attacchi contro altre donne in città. Tornano in scena personaggi già noti nei precedenti romanzi di Pulixi ognuno con le proprie ansie e ossessioni, come Bepi Pavan ( molto commosso dal punto di vista umano da questo caso), le ispettrici Mara Rais ed Eva Croce, che si ritrovano a confrontarsi con i propri demoni personali mentre cercano di risolvere il caso. Strega è centrale nella narrazione, rappresenta la lotta contro la violenza e l’ingiustizia, mostrando un lato umano che lo rende sempre affascinante, ma questa volta deve fare i conti con il suo passato...
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