Dentro questo libro piove molto spesso e la cucina è sempre in disordine. Siamo a 100 km da Londra, in aperta campagna.
Leggendo il diario di Frieda Hughes ho riso con molta gioia e mi sono anche emozionata tanto: il suo modo di raccontare l'esperienza che ha vissuto salvando un piccolo di gazza caduto dal nido ha riempito di luce nuova la mia vecchia voliera, spazzando via un bel po' di solitudine.
Che fosse la figlia di celebri poeti l'ho scoperto solo dopo aver portato a casa il libro. Che dipingesse, disegnasse, scrivesse a sua volta poesie... è venuto dopo anche questo, complice la mia beata ignoranza. In compenso... ho preso appunti su come si liquidano gli ex, benché non mi serva, e imparato a usare la betoniera guardando Frieda sistemare il giardino per tutta la durata del racconto: la schiena a pezzi e tanta buona volontà.
Finito il libro ho dovuto scriverle, perché tutto quello che le ho sentito pensare a voce alta mentre leggevo le sue pagine mi ha coinvolto così tanto che... di fronte a questo tipo di sensibilità meravigliosa... io stessa mi sono sentita come quel piccolo di gazza; lei, con questo suo modo di essere che mi ha fatto innamorare, in qualche modo, un pochino, sono convinta abbia salvato anche me.
Ps Le numerosissime deiezioni di George, ammonticchiate in tante righe sul testo, porteranno a quest'opera tutto il successo che merita.
Finalmente qualcosa che mi ha fatto volare!
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