Provincia di Torino, il pianerottolo di un anonimo condominio, siamo davanti alla porta di casa dei genitori di Andrea Bajani. Un ultimo saluto e poi via, l’autore è sicuro che quella è l’ultima volta che vedrà sua madre e suo padre, deciso a chiudere definitivamente i rapporti con loro.
È così che inizia il nuovo libro di Andrea Bajani, con questa immagine che fa da incipit alla personale discesa negli inferi dei rapporti familiari, in particolare quelli con i genitori e a margine ma non meno significativo, quello con la sorella.
Un rapporto fatto di strappi, ricucite, violenza, sofferenza, silenzio ma anche intima accettazione e profonda comprensione, conquistata grazie a tempo e distanza.
Pagine che vanno lette per riuscire ad entrare veramente nel discorso intimo e coraggioso nel quale l’autore si svela personalmente, facendosi aiutare (come non manca di far notare lui stesso) dalla finzione della narrazione che diventa parte integrante del suo racconto.
Consigliato per il lettore che cerca un racconto in prima persona e che ama autori come Paolo Nori, Emmanuel Carrere, Vitaliano Trevisan, Annie Ernaux, Han Kang che utilizzano la scrittura e la propria storia personale per regalare al lettore emozioni profonde e che molto spesso rimangono nascoste.
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