Si è formato al prestigioso corso di scrittura dell'Iowa University, le origini indiane, una conoscenza profonda della teoria della medicina e il profondo legame con la religione cattolica, sembra che con queste premesse Abraham Verghese avesse già in mano le carte per scrivere un romanzo generazionale che lascia il segno e che si legge in modo veramente molto scorrevole nonostante le ben 736 pagine. Libro che ricorda per trama e argomenti "I figli della mezzanotte" di Salman Rushdie ma che prende le distanze dal grande autore per lo stile unico e piacevole. Il racconto di tre generazioni che si snoda tra la fine dell'ottocento e gli anni ottanta del novecento, ambientato nel sud dell'India, nel periodo coloniale e post coloniale britannico, una famiglia affetta da quello che inizialmente viene indicato come una maledizione, un "morbo" che si tramanda in famiglia e che sembra inesorabilmente portare prematuramente alla fine della vita. Dovremo attendere la fine del libro per conoscerne veramente la natura e il destino di coloro che ne subiscono l'inesorabile potere. Un libro per continuare a stare in vacanza perchè...non si viaggia solo d'estate. Buona lettura.
ACQUISTAIl patto dell'acqua.
Da: Alessandro -
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