Il fulmine.

Il fulmine.

Julienne è un pastore che passa la maggior parte dell’anno nella Valserine, fra le montagne del massiccio del Giura, con la sola compagnia del gregge di pecore di cui si occupa e dei suoi due cani patou. 

Quasi tutti i fine settimana riceve la visita della sua compagna Heloise con la quale progetta di trasferirsi in un’isola della Micronesia francese al termine della stagione in baita.

Il tempo quando si vive in montagna scorre in modo diverso, Julienne utilizza i giornali vecchi per accendere la stufa e ogni tanto ama leggerne qualcuno anche se le notizie sono dei mesi già trascorsi. Ed è proprio in uno di questi quotidiani che trova una notizia che sconvolge la sua routine: Alexandre, un vecchio compagno di scuola è in carcere con l’accusa di omicidio. Durante una colluttazione con un giovane che stava minacciando lui e la sua famiglia, lo ha colpito con un’asse di legno e lo ha ucciso. 

Julienne viene colto dalla curiosità e dall’ansia di sapere cosa è successo ad Alexandre, anche se i loro rapporti sono chiusi da anni e decide di contattare Nadia, compagna di Alexandre, conosciuta ai tempi della scuola e di recente incrociata per caso.

Si apre così un noir dalle tinte emotive in cui il protagonista Julienne indagherà da vicino la storia del suo ex amico e nella quale finirà coinvolto totalmente tanto da stravolgere la sua vita ed i suoi programmi per il futuro.

Pierric Bailly, con la sua scrittura silenziosa e penetrante, a tratti malinconica e viva, ci regala un romanzo pieno di colpi di scena legati ai sentimenti e al passato che inesorabile torna a far riemergere i suoi fantasmi e i rapporti lasciati in sospeso. 

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