Vi siete mai chiesti perché sappiamo così poco degli Etruschi? Una civiltà così importante di cui, rispetto ai più famosi Egizi, Maya e alla Grecia Antica, sappiamo più o meno poco e nulla?
Io ho cominciato a chiedermelo dopo la lettura del nuovo romanzo di Sacha Naspini, e ho iniziato a pensare che forse le domande giuste bisognerebbe farle al gruppo di tombaroli protagonisti di questo libro, e in particolare a Guido “Bardo” Sacchetti, esattamente il capo di questa banda sgangherata, come dice il suo autore: “È cominciato tutto da lui”.
Comunque sia, avere a che fare con la morte alla fine ci finisci dentro, ed è proprio così che agisce questo gruppo di “ricercatori” facili da confondere con ricettatori di reperti antichi avidi e senza scrupoli.
Leggendo questo libro ci si ritrova catapultati in un vortice di intrighi, vite nascoste e sotterfugi, grazie alla penna di questo abile e talentuoso scrittore conosciuto e amato dal pubblico italiano che con questo nuovo libro conferma il suo particolare e unico modo di scrivere tenendo incollato il lettore fino all’ultima pagina.
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