Wagner colosso imbarazzante, buffone solenne. Dalle barricate al Walhalla. Dalla rivoluzione alla rivelazione

Riferimento: 9788870886733

Editore: Bibliopolis
Autore: Giannantoni Simona
Collana: Saggi Bibliopolis
In commercio dal: 23 Giugno 2021
Pagine: 393 p., Libro in brossura
EAN: 9788870886733
25,00 €
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Wagner colosso imbarazzante, buffone solenne. Dalle barricate al Walhalla. Dalla rivoluzione alla rivelazione

Wagner colosso imbarazzante, buffone solenne. Dalle barricate al Walhalla. Dalla rivoluzione alla rivelazione

 

Descrizione

I fruitori dell'opera di Wagner si trovano da sempre sotto la minaccia di tre fuochi: a) vengono frustrati dal pregiudizio colto, che del resto ha colpito Wagner stesso, tacciato tout court di dilettantismo populistico, secondo l'adagio che l'arte se è per tutti, non è arte; b) viceversa analogo sgomento destano le iper-semplificazioni dei mass media che, per sedurre i propri consumatori di bocca buona, possibilmente giovani, sfornano in stile fast food le delikatessen della melomania; ma soprattutto c) in chi continua a sentirsi irrimediabilmente irretito dal fascino wagneriano, nasce il timore di appartenere, obtorto collo, alla lista nera degli antisemiti, razzisti e fascio-nazisti, o dei loro emuli talebani/tradizionalisti, non meno che in quella dell'endemica misoginia universale, o come oggi si dice eufemisticamente, del pregiudizio di genere. Orbene, va detto che al fondo di tutto ciò c'è da sempre la tendenza tanto degli ammiratori che dei detrattori di Wagner, non escluso lui stesso, a condividere il luogo comune di una fuorviante equazione: genio = grande uomo/artista = faro del progresso morale e civile del proprio paese e quindi della vera umanità tutta, donde l'imbarazzo, se non lo sdegno, di fronte alle singolarità da buco nero che costellano il presunto, incontaminato iperuranio occidentale dell'arte, e nella fattispecie la figura/opera del colosso wagneriano. In questo libro si prospetta l'ipotesi che la dura condanna della figura di Wagner, per quanto legittima sul piano del suo innegabile razzismo antisemita, abbia risentito non poco di un'altrettanta, ma meno giustificata, esecrazione tributatagli, almeno in origine, in quanto veicolo «immorale, ateo, contraddittorio» di eresie decisamente anarchiche e addirittura implicitamente femministe.